(intervista by Kappa – prosegue dal numero 3 di Pogo Zine)
Come sta andando nel vostro negozio la musica punk e autoprodotta? Vende? Riuscite a stare in contatto con le label italiane?
Mi sembra un momento di crisi, detto col cuore sanguinante. La musica punk ha innanzitutto un po’ perso il suo pubblico, che deve necessariamente essere quello giovanile. Oggi i ragazzi sono soprattutto orientati su hip hop e electro, anche nelle autoproduzioni. Il mondo punk deve sforzarsi di ritrovare innanzitutto il contatto con i giovani, altrimenti diventa uno dei tanti sottogeneri del rock e questo significa la fine, per la natura stessa della cultura punk.
Come farlo è difficile dirlo, credo si debba passare per la ricostruzione di quel mondo di cantine, DIY, controcultura, che era la sua linfa vitale. Senza quello, il punk dei 40/50enni ha poco senso, può essere interessante a me per vendere dischi, ma va ad esaurirsi. Con le etichette cerco di avere un rapporto costruttivo, da parte di Psycho credo ci sia sempre stata la massima disponibilità, al netto dei classici problemi di distribuzione che le label possono avere.
Vinile o CD? Tutti dicono che quest’ultimo non vende più e che ormai si va avanti solo coi primi? Voi come la vedete?
Indubbiamente la vendita dei CD è crollata e sempre più gente compra ormai solo vinile. Però non credo che questo significhi la fine del CD che, per questioni di prezzo, può essere ancora interessante per chi vuole avere un rapporto “fisico” con il lavoro di un gruppo.
Oltre a dare spazio alla versione cartacea di Pogo, spazio in cui siamo in buona compagnia, cosa ne pensate delle riviste musicali, un settore parecchio in crisi?
Penso che sia una crisi davvero profonda, alla quale il mondo dell’editoria deve sapersi adattare alla svelta. Credo che valga nel mondo dell’editoria musicale la dinamica che si è sviluppata in quello della vendita dei dischi. Vedo male le riviste generaliste e penso che le uniche a salvarsi saranno le realtà piccole, le fanzine che si sapranno adattare meglio. Il mondo generalista è perso, ma chi se ne frega, l’unica soluzione è la nicchia.
Ultima domanda diventata ormai superclassica… Consigliateci 3 dischi punk imprescindibili e le vostre 5 canzoni punk preferite?
Urca! Non ci permetteremmo mai di consigliare nulla a una fanzine punk. Da parte mia, posso solo dirti le mie personali preferenze in ambito punk. Uno dei grandi amori musicali della mia vita sono i Radio Birdman. Il loro primo album è un caposaldo, il secondo lo segue a ruota. Altro gruppo che ho amato e continuo ad amare sono i canadesi Nomeansno. Difficile scegliere il loro disco migliore, “Wrong” è sicuramente fra questi. E infine gli Hüsker Dü. “Zen arcade” è una cattedrale in una discografia di opere d’arte. Per le cinque canzoni, vado di getto immediato e in un altro momento ne citerei sicuramente altre: “No more heroes” degli Stranglers, “New race” dei Radio Birdman, “Orgasm addict” dei Buzzcocks, “Makes no sense at all” degli Hüsker Dü e “Oh bondage up yours!” degli X-Ray Spex.
Anche se non lo amano, in questo momento di lockdown, potete comprare i dischi disponibili in negozio tramite Ebay al loro profilo PSYCHO STORE MILANO oppure contattarli sul loro profilo Facebook! Ma soprattutto appena si potrà andate a trovarli nel negozio di via Zamenhof 2 (traversa di Corso San Gottardo/via Meda) a Milano!
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